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FioNA, il simulatore nato per essere agoaspirato

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FioNA è il primo simulatore di agoaspirazione con ago sottile. Dall’idea al suo decimo compleanno attraverso la voce del suo inventore.

Sono ormai dieci anni che gli studenti di medicina sono entrati a far parte della nostra istituzione. Mi era molto chiaro allora (e lo penso ancora) che un tirocinio ospedaliero dovrebbe offrire agli studenti l’opportunità non solo di vedere cosa fanno i professionisti nei loro rispettivi campi, ma anche di sviluppare le proprie capacità. Non più semplici spettatori, “vasi” o “piante”, come si dice da queste parti. Quindi “mani fuori dalle tasche e non più braccia conserte”, apprendimento attivo! Mi sono messo all’opera e mi sono concentrato su una sezione della patologia in cui noi patologi interagiamo con il paziente ed eseguiamo una procedura. Nonostante la falsa credenza che i patologi facciano diagnosi solo al microscopio, maneggiando biopsie o eseguendo autopsie, la tecnica dell’agoaspirato (FNA) è ancora un’attività quotidiana comune, in cui eseguiamo direttamente, tramite palpazione, o con gli ultrasuoni, punture sul corpo dei pazienti, su lesioni o tumori, per ottenere campioni e arrivare alla diagnosi, senza dover eseguire metodi più invasivi come la biopsia. Si tratta di un metodo minimamente invasivo, ma non è privo di complicazioni e richiede quindi una formazione, preferibilmente in un ambiente sicuro. Ed è qui che ho scoperto che mancava un simulatore per insegnare e addestrare la tecnica dell’agoaspirato. Ho deciso che ogni studente che veniva nel nostro ospedale avrebbe dovuto imparare questa tecnica; una tecnica che eseguiamo noi patologi, ma che viene utilizzata anche da radiologi, internisti, endocrinologi, ecc. Ritenevo quindi importante, sia che decidessero di specializzarsi in una di queste specialità, sia che finissero per diventare medici che richiedevano questa tecnica, conoscerne le potenzialità.

Prototipi utilizzati nei corsi dal 2013/14 al 2017/18. Dettaglio del sistema di palloncini posizionato sotto la superficie dei simulatori.

Dopo aver riflettuto a lungo sull’idea e sfruttando alcune abilità manuali ereditate dai miei nonni, entrambi meccanici di professione, ho iniziato a progettare un manichino della testa e del collo con lesioni nella regione laterocervicale e tiroidea utilizzando il legno e un sistema di palloncini, ed è con questo simulatore che abbiamo iniziato le nostre pratiche nell’anno accademico 2013/2014. In seguito ho deciso di ampliare e creare un torso che includesse lesioni nell’ascella, nella regione mammaria, nell’addome e nell’area inguinale. In questo modo, e utilizzando contesti clinici diversi per ogni studente, l’abilità viene insegnata considerando tutti gli aspetti: dalla corretta presentazione e spiegazione della procedura al paziente, alle misure asettiche e antisettiche appropriate, fino alla corretta esecuzione della procedura, compresa l’emostasi. Inoltre, ogni caso clinico si conclude con i risultati microscopici che ci permettono di diagnosticare il paziente, utilizzando vetrini microscopici digitalizzati.

Ebbene, dopo aver implementato questo prototipo, ho deciso di raccogliere la percezione degli studenti e l’esperienza stessa e di presentare i risultati nei congressi di patologia (ICC, Yokohama 2015, USCAP, Seattle 2016, ECP, Colonia 2016 e, naturalmente, anche in Spagna), di educazione e simulazione medica (AMEE, Barcellona 2016, SESAM Parigi 2017, SESSEP Madrid 2016, tra gli altri) e di scrivere un primo articolo. Nel frattempo, ho registrato o brevettato l’idea e ho iniziato a contattare le aziende che conoscevo: Laerdal, Limbs & Things, Nasco-Simulaids… ma non è stato un compito facile. È stato allora che, mentre partecipavo alla conferenza annuale HPSN (Human Patient Simulation Network) in Florida nel 2017, il personale CAE mi ha parlato di Sawbones, di Seattle. Li ho contattati e dopo diverse conversazioni hanno mostrato interesse. È stato allora che abbiamo iniziato un’intensa fase di progettazione, alla quale ho partecipato insieme agli ingegneri per lanciare FioNA (per Fine Needle Aspiration), il primo simulatore di aspirazione con ago sottile, dopo un anno di sforzi. Dopo il lancio, è stato pubblicato un secondo articolo che incorporava la metodologia di valutazione di tipo OSATS (doi: 10.1002/dc.24105) e abbiamo condotto uno studio di validazione che ha rivelato una validità apparente, nei contenuti e costruttiva, osservando differenze in base al grado di esperienza del professionista nell’uso di questo strumento standardizzato di formazione.

Pratica dell’FNA con gli studenti di medicina.

Attualmente FioNA è presente in più di 40 istituzioni, tra cui ospedali e università di tutto il mondo: negli Stati Uniti, come UCSF (San Francisco), UPenn (Philadelphia) o BIDMC-Harvard (Boston). In Europa, è presente anche in centri in Portogallo, Danimarca, Svezia e, naturalmente, in Spagna. È presente anche in alcuni centri dell’Asia e del Sud America.

Non avendo alcuna ambizione finanziaria, decisi di devolvere le mie royalties di inventore alla Società Spagnola di Anatomia Patologica per destinarle ad attività didattiche per studenti e medici specializzandi.

Oggi, nel decimo anniversario della nascita di questa idea, posso ritenermi soddisfatto, come professionista, di questo strumento che permette agli specializzandi di allenarsi in un ambiente sicuro e senza eseguire la tecnica per la prima volta su un pezzo di frutta (sì, è così che ci si esercitava, che ci crediate o no) o, peggio ancora, sul paziente.

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Eduardo Alcaraz-Mateos
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Eduardo Alcaraz-Mateos

Universidad de Murcia y Servicio de Patología, Hospital Universitario Morales Meseguer, Murcia, España View all Posts

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