In Simulazione le emozioni sono reali

Emanuele Capogna
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Una panoramica narrativa sul potenziale ruolo delle emozioni nei processi cognitivi e nell’apprendimento durante la formazione in simulazione.

Bentornati nel nostro pub. 

In questa occasione il vostro mastro birraio propone, ancora una volta, una birra da meditazione. Si tratta di una stout prodotta quest’anno da un noto birrificio canadese situato nei pressi di Ottawa. 

I mastri canadesi, mentre cuocevano il mosto, hanno analizzato credenze ed esperienze dei formatori in simulazione che hanno visioni diverse riguardo il tema delle emozioni. C’è chi crede che, aldilà che l’emozione sia positiva o negativa porterà ad un apprendimento migliore. Chi pensa ci sia un “livello” corretto di coinvolgimento emotivo per l’apprendimento, dove troppo poco non è abbastanza, ma troppo è travolgente. Chi, ancora, ritiene che se le informazioni vengono codificate mentre si è in uno stato di stress, i discenti saranno meglio in grado di consolidare queste informazioni e di recuperarle in seguito in circostanze simili. Chi, al contrario, sostiene che troppa ansia crei ambienti di apprendimento insicuri e comprometta ciò che viene ricordato e imparato.

Alla fine della cottura del mosto i brewers propongono una panoramica dello stato della ricerca sulle emozioni, i processi cognitivi e l’apprendimento, al fine di comprendere meglio il ruolo potenziale delle emozioni nella formazione basata in simulazione.

Un processo essenziale per l’apprendimento è l’attenzione. Poiché la nostra capacità di attenzione è limitata, prestiamo preferibilmente attenzione alle informazioni che sono congruenti con il nostro stato emotivo. Se lo estendiamo all’ambiente di simulazione, un allievo che è ansioso di essere osservato in una sessione, è probabile che presti più attenzione alle reazioni dell’osservatore che ai dettagli dello scenario. 

Un secondo processo essenziale per l’apprendimento è la memoria. Le emozioni influenzano sia ciò che ricordiamo di un evento, sia la nostra capacità di ricordare informazioni mentre viviamo una situazione stressante. Quando lo stress viene sperimentato immediatamente prima o durante la codifica di una nuova informazione, la memoria sarà migliorata. Al contrario, se lo stress si verifica 30 minuti prima della codifica di una nuova informazione, la memoria per quella nuova informazione verrà compromessa. 

Un elemento importante è che la quantità non equivale alla qualità delle informazioni che si memorizzano. Forti emozioni possono essere associate ad una ricostruzione non corretta del passato. La memoria non è una vera istantanea di un evento precedente. Piuttosto, è parzialmente ricostruita sulla base dei nostri copioni, che sono rappresentazioni mentali di ciò che generalmente accade in un particolare tipo di situazione in base alla nostra esperienza. La ricerca mostra che quando le persone sono esposte ad un evento altamente negativo, i loro ricordi tendono a fare più affidamento su questo processo ricostruttivo. 

Le emozioni possono anche avere un impatto sulla motivazione e gli sforzi di uno studente verso la comprensione dei temi educativi e la perseveranza di fronte alle sfide, elementi altrettanto importanti per l’apprendimento. Nell’ambiente di simulazione le emozioni provate dai partecipanti possono influenzare la loro motivazione ad imparare da una sessione. I discenti che provano emozioni negative perché scoprono di non essere in grado di fare qualcosa, possono essere motivati ad impegnarsi di più e a leggere di più sull’argomento. Al contrario, gli studenti che provano emozioni negative, perché sentono di essere stati ingannati dal facilitatore, possono essere meno motivati ad impegnarsi ed è improbabile che cerchino di imparare di più sull’argomento. 

I mastri concludono che l’obiettivo primario dei formatori in simulazione è quello di garantire che i discenti seguano e imparino dai momenti educativamente salienti della sessione di simulazione. Gli effetti delle emozioni sull’apprendimento e sulla risoluzione dei problemi presentano un importante dilemma. Da un lato, siamo tentati di manipolare esplicitamente i nostri scenari di simulazione per attivare le emozioni, nella speranza di poter collegare queste agli aspetti critici da imparare e quindi migliorare la memoria dei nostri studenti. Dall’altro lato, sulla base di dati della letteratura ancora contrastanti, spesso cerchiamo di ridurre gli elementi emotivi delle simulazioni, con la convinzione che creino più scompiglio che altro. Entrambe le tendenze comportano rischi importanti: se tentiamo esplicitamente di manipolare le emozioni, questo potrebbe ritorcersi contro di noi a causa dei loro effetti su attenzione, memoria, flessibilità cognitiva e motivazione. Al contrario, sarebbe un errore mettere da parte le emozioni concentrandoci sugli elementi cognitivi più “razionali” dell’apprendimento, in quanto le emozioni sono potenti e pervasive e qualunque tentativo di sopprimerle o evitarle porta ad una maggiore probabilità di sviluppare sintomi da stress post-traumatico e ad una peggiore condizione di salute.

Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio l’interazione tra le emozioni e i nostri processi cognitivi, sia in laboratorio che in ambienti applicati, ma ci sono intanto alcune azioni che i formatori possono intraprendere per adattare le emozioni alle attività di simulazione.

Le birre da meditazione come sappiamo hanno un titolo alcolometrico abbastanza alto che ha portato i brewers canadesi ad avere “effetti” molto interessanti. Il vostro mastro birraio consiglia di andare a “degustare” direttamente la “birra originale” prodotta dai colleghi canadesi in cui forniscono anche alcuni consigli importanti sulla gestione delle emozioni per i formatori in simulazione.

Vi aspetto alla prossima bevuta in cui sicuramente con l’arrivo del caldo, degusteremo qualcosa di più beverino e meno alcolico.

A presto,

il vostro Mastro Birraio

LEGGI L’ARTICOLO
LeBlanc VR, Posner GD. Emotions in simulation-based education: friends or foes of learning? Adv Simul (Lond). 2022 Jan 20;7(1):3. 

Prestiamo selettivamente attenzione, ricordiamo e interpretiamo le informazioni che sono congruenti con il nostro stato emotivo.

Emanuele Capogna
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