La Simulazione in Emergenza/Urgenza: il modello di Humanitas Mater Domini

Enrico Vicere
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In Humanitas Mater Domini a Castellanza, la simulazione ACLS è diventata uno strumento chiave nella formazione del personale sanitario. Con sessioni regolari, scenari realistici e debriefing approfonditi, il team del Pronto Soccorso punta a standardizzare la gestione delle emergenze cardiovascolari, migliorare la comunicazione tra operatori e formare i futuri professionisti. Un modello innovativo e replicabile, orientato alla sicurezza del paziente e alla crescita continua del team sanitario.

Quando il cuore si ferma, la preparazione fa la differenza

Al Pronto Soccorso di Humanitas Mater Domini a Castellanza (VA), da dicembre 2023 la gestione delle emergenze cardiovascolari non è più solo una questione clinica, ma anche un esercizio di precisione formativa. Ogni mese, medici, infermieri, operatori socio-sanitari e studenti si cimentano in simulazioni ad alta fedeltà per affrontare scenari di arresto cardiaco e aritmie complesse. Il cuore pulsante di questo progetto è l’ACLS – Advanced Cardiovascular Life Support, il protocollo internazionale per la gestione avanzata delle emergenze cardiovascolari.

Secondo David Gaba, uno dei padri fondatori della simulazione in medicina, la simulazione è una tecnica che permette di sostituire o amplificare esperienze reali attraverso esperienze guidate, replicando in modo interattivo gli aspetti salienti del mondo reale. Un metodo ormai consolidato a livello internazionale e sempre più riconosciuto come strumento essenziale per la formazione continua in ambito sanitario.

Nel contesto del Pronto Soccorso di Castellanza, la simulazione è ormai diventata un appuntamento fisso, con esercitazioni mensili che si svolgono in ambienti ricreati fedelmente: una stanza ospedaliera trasformata in una vera e propria postazione d’urgenza, dotata di simulatore di ritmi cardiaci e manichino ad alta fedeltà.

Rispetto alla lezione frontale, la simulazione consente di interiorizzare i concetti attraverso l’esperienza diretta, migliorando le prestazioni cliniche.

— Carlo Maino, Direttore del Pronto Soccorso HMD Castellanza

Una formazione immersiva, sistematica e realistica

Ogni sessione segue una struttura ben definita: dalla familiarizzazione con il setting al briefing iniziale, passando per la divisione dei ruoli nel team, fino allo scenario simulato e al successivo debriefing.

Quest’ultimo, di circa 30 minuti, è il momento in cui si analizzano in profondità gli aspetti tecnici, comunicativi e gestionali emersi nella simulazione.

L’obiettivo è superare l’approccio operatore-dipendente, favorendo una standardizzazione delle procedure di emergenza secondo linee guida condivise e basate su evidenze scientifiche.

Dal punto di vista infermieristico, queste simulazioni aiutano a mantenere vive competenze che non si usano ogni giorno e a sviluppare leadership e autonomia in contesti critici.

— Enrico Viceré, Infermiere PS HMD Castellanza

Il valore aggiunto del Simulation Center

A completare il percorso formativo, ogni quattro mesi il team partecipa a giornate di simulazione intensiva presso il Simulation Center di Humanitas University a Rozzano, dove si lavora in ambienti ad altissima fedeltà, identici a quelli ospedalieri reali.

Queste giornate, della durata di otto ore, permettono di affrontare scenari più complessi e realistici, migliorando non solo le abilità tecniche, ma anche le competenze trasversali come la comunicazione in team e il decision making in situazioni critiche.

Simulazione anche per gli studenti

Il progetto ha recentemente aperto le porte anche alla formazione universitaria: da circa un mese, gli studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica presso la sede Humanitas di Castellanza partecipano attivamente alle simulazioni, guidati da un team esperto composto da due medici e due infermieri di Pronto Soccorso.

Nel nostro ambito accademico si cerca sempre più spesso di adottare questa modalità didattica, efficace per consolidare le conoscenze teoriche e applicarle in tutti i setting assistenziali.

— Laura Mansi, Coordinatrice CdL Infermieristica Hunimed Castellanza

L’obiettivo è preparare i futuri professionisti ad affrontare in modo strutturato e consapevole situazioni di emergenza ad alta complessità.

Verso un modello formativo esportabile

I risultati positivi ottenuti sul campo spingono a guardare oltre: il team sta progettando di estendere la simulazione a tutte le Unità Operative dell’ospedale, attraverso l’istituzione di un nucleo di formatori dedicati. Il passo successivo sarà quello di formare nuovi facilitatori per poter diffondere la cultura della sicurezza dei pazienti attraverso la simulazione anche sul territorio e in altre realtà sanitarie.

Studi scientifici confermano l’efficacia della simulazione nel migliorare la sicurezza del paziente, la comunicazione tra i professionisti e l’efficienza operativa dei team. E anche i riscontri raccolti a Castellanza vanno in questa direzione:

  • Maggiore coesione nei team multidisciplinari
  • Comunicazione più chiara e strutturata nelle emergenze
  • Migliore assegnazione dei ruoli
  • Più serenità nella gestione degli errori come occasione di apprendimento

Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la simulazione tra le metodologie raccomandate per la formazione clinica.

“La simulazione permette di mettersi in gioco in un ambiente protetto. Gli errori non sono fallimenti, ma strumenti di crescita individuale e collettiva.”

Conclusione

Il tempo investito nella simulazione non è mai sprecato: è tempo di crescita, di riflessione e di apprendimento in un ambiente sicuro, dove anche l’errore diventa un prezioso alleato per migliorare le competenze individuali e la coesione del team. La forza di questo progetto risiede nella sua organizzazione rigorosa e nella partecipazione attiva e consapevole di tutti gli operatori coinvolti. I risultati ottenuti, concreti e misurabili, confermano quanto già emerso nella letteratura scientifica.

L’obiettivo è ambizioso ma realistico: costruire un modello di formazione clinica fondato sulla simulazione, replicabile ed esportabile in ogni area dell’ospedale e in tutte le realtà sanitarie, territoriali e ospedaliere, che desiderano evolversi nella gestione del paziente critico. Una sfida culturale e professionale che parte dalla formazione per trasformare la cura.

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