IMSH 2023: prima esperienza di un anestesista tecnologo

Alessandro Costa
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L’IMSH 2023 raccontato da un giovane anestesista con la passione per la simulazione e la tecnologia

Dopo 8 anni nel mondo della simulazione, in cui sono entrato da tecnologo e cresciuto come anestesista, con una turbolenta fine della specializzazione in balia del COVID, ho finalmente potuto partecipare per la prima volta a IMSH.

Da sempre l’ho considerato un “congresso” anche se, esperienza in tasca, meriterebbe più essere chiamato “fiera”, ma scotomizzerebbe parte dell’anima di questo evento così grande e comprensivo del mondo della simulazione.

Come (quasi) tutto, negli Stati Uniti si fa in grande. Più di 100 espositori, oltre 4000 partecipanti al congresso e qualche centinaio di sessioni hanno portato un piccolo mondo all’interno di un centro congressi talmente vasto che non occupavamo nemmeno un quarto dello spazio e delle sale disponibili. Ad accompagnare tutto, le tiepide giornate della Florida e una macchina a noleggio per esplorare le infinite strade americane (una visita al Kennedy Space Center è d’obbligo!).

Lisa (MedVision)

Avendo un passato da tecnologo, sono stato immediatamente catturato dalle novità nel campo della realtà virtuale e della tecnica dei materiali. In particolare, nuovi siliconi ad alta densità permettono di dare ai simulatori un aspetto estremamente realistico e una maggiore resistenza alle perforazioni, senza dover cambiare la cute, per ragioni estetiche o di usura, troppo frequentemente. Un esempio, “Leonardo” e “Lisa”, di MedVision, ma anche i simulatori della Tacmed, definiti “a prova di Marines” in onore della loro resistenza in simulazioni outdoor.

Atlas – REALITi 360 (iSimulate)

Grande spazio alla flessibilità di uso dei simulatori, con la possibilità di “smontare” alcuni manichini da simulazione avanzata e di utilizzare le singole parti come skill trainers, per costruire circuiti di formazione con un unico prodotto e, quando serve, costruire scenari complessi senza dover ricorrere ad altri prodotti. Anche qui mi ha convinto molto il simulatore della Tacmed, ma anche un media fedeltà come Atlas di iSimulate dimostra estrema flessibilità: le braccia si possono staccare per essere usate come skill trainers, oppure come “finte braccia” in pazienti simulati. Inoltre, il monitor del manichino esiste come prodotto a sé stante (REALITi 360) e può essere utilizzato su paziente simulato ma anche su vecchi simulatori a bassa fedeltà, con decine di layout di monitor, defibrillatori e ventilatori selezionabili.

Tacmed

Dal punto di vista chirurgico, sono rimasto sorpreso dalla vasta gamma di scelte: da poche centinaia di dollari per simulatori low cost laparoscopici  (sopra a tutti SimLap di Sim*Vivo, oppure LapTap di 3-dmed o, ancora, Enjoystich) a soluzioni più complesse, come quelle di Inovus Medica, fino a soluzioni high end per la chirurgia robotica o superspecialistica come Robotix Mentor di Simbionix, simulatore di chirurgia robotica, con anche la possibilità di costruire un curriculum di formazione comprendente dalle skills di base a complessi interventi multi-operatore.

SimLap (SIM*VIVO)

Nella chirurgia la stampa 3D sta trovando applicazione pratica nella creazione di modelli anatomicamente corretti, ricostruiti direttamente dalle immagini TC, con consistenze diverse a seconda del tessuto (le soluzioni di Stratasys Medical mi hanno colpito veramente molto per realismo e qualità). Il loro impiego spazia dalla formazione di base alla preparazione di complessi interventi chirurgici, alla sperimentazione di nuove procedure operatorie in tutta sicurezza.

Stratasys Medical

La vera protagonista tecnologica di questa edizione dell’IMSH, tuttavia, è stata la realtà virtuale. D’altro canto oggi si parla sempre di più di Metaverso anche nell’ambito della formazione sanitaria. Decine e decine di prodotti differenti consentono di costruire scenari personalizzati a costi ridotti. Un visore entry level, infatti, costa circa 400 euro e con pochi visori e un software adeguato si possono addestrare i discenti anche a lunga distanza, senza la necessità di portarli nel centro di simulazione. Durante le demo, ho avuto la possibilità di esplorare questo mondo in enorme crescita. In particolare, sono stato seriamente impressionato da InvolveXR di Lumeto, provando la suite in una stanza ospedaliera virtuale, insieme ad un istruttore collegato in tempo reale da un’altra nazione ed interagendo e lavorando insieme a lui. Gli scenari sono inoltre costruibili dall’utente ed estremamente personalizzabili: scenari intra e pre-ospedalieri, situazioni di maxiemergenza, chirurgia… ce ne sono per tutti i gusti e le professioni.

InvolveXR (Lumeto)

Altre soluzioni da cui sono rimasto piacevolmente colpito sono quelle di SimX, un big del settore con un grande database di casi già costruiti con varie ambientazioni, oppure il software di UbiSim, molto efficace per la formazione e la valutazione infermieristica: costruendo adeguatamente lo scenario clinico ed impostando anche una eventuale valutazione automatica delle azioni è possibile formare numerose professionalità anche a distanza e con costi comparabili (o inferiori?) a quelli di una simulazione a medio-alta fedeltà. Non è ancora tramontata l’era dei centri di simulazione e degli skill trainers però; il Sacro Graal della realtà virtuale resta il raggiungimento del feedback fisico al tocco degli oggetti ed all’esecuzione delle manovre, che al momento è abbastanza grezzo, per cui alla formazione in VR è ancora indispensabile integrare la formazione sul campo.

Insomma, la tecnologia è sempre più centrale per l’esperienza educativa. Per quanto sia molto familiare nell’uso di tecnologie innovative e conoscessi già l’esistenza di tools come ChatGPT, mi ha veramente sbalordito SimConverse, un “simulatore di paziente”: una intelligenza artificiale, con cui si può parlare a voce e che risponde, interpretando la domanda ed il tono di voce, come un paziente vero, in base a quanto gli è stato spiegato precedentemente dall’istruttore (spiegato a voce, non programmato!). Seppur messo sotto pressione durante la demo, cambiando repentinamente tono della voce e mettendo il simulatore anche di fronte a scelte difficili, oppure a scelte di etica, le risposte sono sempre state molto realistiche ed appropriate. Ed alla fine della sessione, l’IA interpreta il contenuto della conversazione e fornisce un feedback, verificando se l’utente ha fatto le domande ritenute appropriate dall’istruttore.

SimConverse

E le sessioni? Estremamente varie: didattica, ricerca, standardizzazione e certificazioni, tecnica e tecnologia…per tutti i gusti ed i background formativi, oltre a degli interessantissimi speech tra cui spiccavano la opening session di Joe Mull sul mondo del lavoro e il closing speech di Tan Le, sulla forza della diversità. Sono rimasto colpito da come la simulazione, in molti centri ospedalieri, sia profondamente integrata nell’attività lavorativa, con simulazioni in situ che avvengono contemporaneamente all’attività lavorativa per testare procedure nuove, verificare eventuali mancanze in quelle esistenti e mantenere la mente e le mani allenate per le situazioni più rare. Molti prodotti presentati venivano incontro a questa necessità, come l’impressionante National Mobile Campus di Best Practice Medicine.

National Mobile Campus (Best Practice Medicine)

Ma il vero punto forte di IMSH è il networking: oltre a conoscere direttamente leggende del mondo della simulazione (come Haru Okuda, immediate past president dell’SSH nonché “inventore” delle SimWar da cui la SIMCUP trae ispirazione), stare a contatto con colleghi formatori con background differenti accende le idee, stimola lo scambio di punti di vista e permette di costruire nuovi programmi formativi per le università, gli ospedali ed il territorio.

Sicuramente tornerò a IMSH 2024 a San Diego, sapendo meglio cosa andare a cercare: gli espositori sono così tanti che i 3 giorni di congresso sono appena sufficienti per gettare un rapido sguardo a tutti gli stand e provare i prodotti più interessanti. Ma è anche vero che sicuramente troverò molte delle persone che ho conosciuto quest’anno e con cui ho in comune molto di più che il solo lavoro e la passione per la formazione.

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Advanced Simulation Instructor at SIMNOVA (UPO) View all Posts

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