Esperti da tutto il mondo si sono riuniti a Copenaghen in occasione dell’Utstein Meeting per esplorare il potenziale delle tecnologie XR nella simulazione sanitaria. Nel corso di due giorni, i partecipanti hanno sviluppato un’agenda di ricerca completa che affronta sfide chiave come i costi, l’accessibilità e la preparazione dei docenti. Le discussioni si sono concentrate sull’integrazione di strumenti XR come la Realtà Virtuale, Aumentata e Mista nella formazione sanitaria per migliorare i risultati della formazione, migliorare la sicurezza dei pazienti e garantire un accesso equo a queste innovazioni a livello globale.
Nel corso di due giorni stimolanti, esperti di spicco provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Copenaghen in occasione dell’Utstein Meeting per discutere del potenziale di trasformazione della Extended Reality (XR) nella formazione e nella simulazione in ambito sanitario. Ospitato al Bella Sky Hotel di Copenaghen, in Danimarca, dal 23 al 24 novembre, questo evento ha riunito 26 professionisti che rappresentano diverse aree geografiche e discipline, uniti dall’impegno di rimodellare il modo in cui vengono formati i professionisti del settore medico.
Questa edizione dell’Utstein Meeting, sponsorizzata dalla Laerdal Foundation, aveva l’obiettivo di sviluppare un’agenda di ricerca completa per sfruttare le tecnologie XR, tra cui la Realtà Virtuale (VR), la Realtà Aumentata (AR) e la Realtà Mista (MR), per l’educazione sanitaria. Come un’innovativa convergenza di menti, l’incontro ha cercato di:
- Identificare gli elementi chiave necessari per l’implementazione di programmi XR.
- Affrontare le barriere e i facilitatori dell’adozione.
- Proporre un programma di sviluppo del corpo docente per l’integrazione della XR.
- E infine, definire una serie di quesiti di ricerca per guidare i simulazionisti e gli scienziati a colmare le attuali lacune di conoscenza.
I partecipanti si sono impegnati in intensi dibattiti, workshop e sessioni di brainstorming collaborativo per identificare le domande più urgenti e i potenziali percorsi per l’adozione dell’XR. L’evento ha sottolineato l’importanza di allineare l’innovazione tecnologica alle esigenze educative, in particolare per raggiungere obiettivi che i metodi di simulazione tradizionali faticano a raggiungere o per raggiungere gli stessi obiettivi in modo più efficace e/o efficiente.
Nonostante l’educazione e la formazione basate sulla simulazione siano da tempo riconosciute come un potente strumento per potenziare le competenze cliniche, migliorare il lavoro di squadra e garantire la sicurezza dei pazienti, la ricerca sull’efficacia dell’XR è ancora agli inizi, con molti studi che si concentrano sulla soddisfazione degli utenti piuttosto che sui risultati misurabili dell’apprendimento. Come ha dichiarato Doris Østergaard, professore di educazione medica e simulazione presso l’Università di Copenhagen e uno degli organizzatori dell’evento: “Dobbiamo spostare la nostra attenzione dalla novità all’evidenza. La XR ha il potenziale per ridefinire l’educazione medica, ma solo se ci basiamo su solide basi di ricerca”.
Che cos’è un Utstein Meeting?
Gli incontri Utstein seguono in genere una struttura simile, caratterizzata da una serie di workshop a rotazione volti a perfezionare e aggiornare le definizioni, i concetti o le misure di risultato chiave sulla base di un’ampia ricerca precedente. Durante queste sessioni, i partecipanti raggiungono un consenso e sviluppano un piano e delle azioni successive.
Molte delle riunioni di Utstein si sono tenute presso l’Abbazia di Utstein sull’isola di Mosterøy in Norvegia, ma in molti altri casi è stato mantenuto il suo formato distintivo e i partecipanti si sono incontrati in altre sedi. La pandemia COVID-19 ha accelerato l’adozione della videoconferenza, consentendo a diversi progetti Utstein di essere condotti con successo in remoto.
Breve storia dello Utstein Meeting
Il concetto è nato nell’Abbazia di Utstein, un sito ricco di storia che risale al 1264. Inizialmente monastero e poi centro di assistenza sanitaria e spirituale nel Medioevo, l’Abbazia è stata lo scenario ideale per il meeting del 1990 organizzato dalla Fondazione Laerdal. Questo incontro inaugurale riunì esperti di rianimazione provenienti dall’Europa e dal Nord America per affrontare la necessità di definizioni e dati uniformi nella ricerca sull’arresto cardiaco. Le linee guida che ne risultarono, note come Stile Utstein, divennero un punto di riferimento globale, influenzando campi come l’assistenza ai traumi, la risposta ai disastri e, più recentemente, la salute materna e neonatale.
Nel corso degli anni, gli incontri Utstein si sono evoluti per affrontare le sfide emergenti dell’assistenza sanitaria, ma la loro missione principale rimane la stessa: migliorare i risultati dei pazienti attraverso la collaborazione, l’innovazione e la rigorosa aderenza al metodo scientifico.
Un approccio collaborativo per definire il futuro
I partecipanti hanno presentato una notevole diversità di specializzazioni e background professionali, che riflettono la natura multiforme della simulazione sanitaria. Il gruppo comprendeva medici con diverse specializzazioni e background, oltre a professionisti del settore infermieristico e ostetrico, ingegneri biomedici, psicologi, amministratori e dirigenti che hanno contribuito con la loro esperienza all’incontro. Inoltre, gli specializzandi hanno arricchito le discussioni con la loro visione unica delle sfide specifiche del contesto. In un certo senso, questa diversità riflette lo spirito collaborativo della simulazione e sottolinea l’intenzione di far progredire l’istruzione, l’innovazione e la sicurezza dei pazienti in tutto il mondo. Barry Issenberg, direttore del Gordon Center for Simulation and Innovation dell’Università di Miami e attuale presidente della Society for Simulation in Healthcare, ha sottolineato la necessità di una collaborazione globale: “Sono stato onorato di rappresentare la SSH e di unirmi ai miei colleghi e amici di SESAM e CAMES per facilitare questo Utstein Summit sulla RX”, ha dichiarato, “Le diverse esperienze, le competenze e i contributi dei nostri partecipanti internazionali sono stati fonte di ispirazione. Insieme abbiamo sviluppato un consenso per dare priorità a un’ambiziosa agenda di ricerca che guiderà la comunità globale della simulazione sanitaria”. Della stessa idea è Serena Ricci, bioingegnere e professore assistente presso il centro di simulazione SimAv dell’Università di Genova: “Trascorrere un fine settimana lavorando con ricercatori di tutto il mondo impegnati nella simulazione sanitaria è stata una benedizione! In un ambiente sicuro e collaborativo, infermieri, clinici, dirigenti, psicologi e ingegneri biomedici hanno cercato di capire come la XR possa essere saggiamente e proficuamente inserita nei curricula di educazione medica e come incentivarne l’uso e la ricerca”.
Temi chiave emersi dall’incontro
Le discussioni dell’incontro hanno approfondito diversi temi chiave. I partecipanti hanno esaminato gli ostacoli e i facilitatori all’adozione della XR nella simulazione sanitaria, affrontando sfide come i costi, le limitazioni infrastrutturali, la disponibilità dei docenti e l’importanza di progettare programmi su misura per esigenze specifiche. Hanno sottolineato l’importanza di un’integrazione basata sull’evidenza, sostenendo la necessità di un processo decisionale guidato dai dati e supportato da studi rigorosi per valutare l’efficacia della XR e informarne l’implementazione. Un argomento ricorrente è stato il ruolo critico dello sviluppo della facoltà, evidenziando la necessità di formare gli educatori all’uso efficace degli strumenti di XR e alla progettazione di esperienze di apprendimento d’impatto. Anche l’inclusività e l’accessibilità sono emerse come preoccupazioni centrali, con i partecipanti che hanno sottolineato la necessità di garantire che le tecnologie XR raggiungano popolazioni diverse, in particolare quelle in contesti a basse risorse. Il Dr. Pier Luigi Ingrassia, Presidente di SESAM e Direttore del Centro di Simulazione di Lugano, ha condiviso il suo punto di vista: “Come raccomandato nel Global Consensus Statement on simulation-based practice in healthcare recentemente pubblicato, la simulazione riguarda l’equità. La XR non deve solo migliorare l’apprendimento, ma anche garantire l’accessibilità a tutti gli operatori sanitari, indipendentemente dalle loro risorse”.
Una visione per il futuro
Il risultato proposto dall’incontro è una pubblicazione di riferimento di Utstein che fornirà una tabella di marcia per il progresso della XR nella simulazione sanitaria. L’imminente pubblicazione servirà da modello per ricercatori, educatori e politici, assicurando che le tecnologie XR mantengano la loro promessa di migliorare la formazione sanitaria e, in ultima analisi, di aumentare la sicurezza dei pazienti. “Questo è il terzo incontro di Utstein sulle priorità di ricerca nella simulazione dei pazienti che abbiamo avuto il privilegio di sostenere, e la ricca discussione da parte di esperti che rappresentano le molteplici discipline rilevanti per valutare l’opportunità dell’XR mi fa credere che la pubblicazione che ne risulterà susciterà molto interesse e sarà di grande utilità pratica”, afferma Tore Laerdal, Direttore Esecutivo della Laerdal Foundation.
Rimanete quindi sintonizzati per ricevere aggiornamenti sui risultati di questo incontro fondamentale, che verranno pubblicati e condivisi da tutta la comunità della simulazione sanitaria.
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