Meno è meglio: ¡Enjoy Simulation Please!

Giulio Fenzi
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La rapida evoluzione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda l’intelligenza artificiale e la VR, trasforma la simulazione clinica, richiedendo un adattamento metodologico. L’Università Cattolica di Murcia ha collaborato con PUCE a Santo Domingo per un corso internazionale di Simulazione Clinica, formando 25 istruttori. La chiave: non dimenticare le basi della simulazione e adattarsi alle risorse disponibili.

Ci troviamo in un momento storico in cui la tecnologia sta avanzando molto rapidamente. Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e della Realtà Virtuale raggiunge anche la Simulazione Clinica, proponendo progressi e nuove risorse, costringendoci ad affrontare la necessità di un adattamento metodologico. In questo panorama in continua evoluzione, siamo sicuri di non dimenticare le origini della simulazione?

Il progetto

Nel tentativo di promuovere l’eccellenza nella formazione internazionale in Scienze della Salute, l’Università Cattolica di Murcia UCAM (Spagna) ha collaborato con la Pontificia Universidad Católica de Ecuador PUCE di Santo Domingo (Ecuador) alla realizzazione di un corso di formazione interprofessionale internazionale in Simulazione Clinica. Questa iniziativa si è svolta nel nuovo centro di simulazione della PUCE di Santo Domingo dall’1 al 5 aprile 2024. Due membri dell’UCAM hanno preso parte alla spedizione: il professore e istruttore di simulazione Giulio Fenzi e il tecnico di simulazione Vicente Martínez Ruíz. Il corso ha rappresentato una pietra miliare nella formazione di 25 istruttori provenienti da diverse carriere (Infermieristica, Medicina, Fisioterapia e Nutrizione) e da diverse località (Santo Domingo, Quito, Ibarra, Esmeralda, Manabí, Amazonas e Ambato). Il corso ha rappresentato un’opportunità preziosa per i partecipanti di ampliare le proprie conoscenze sulla metodologia di apprendimento della simulazione clinica, dai suoi fondamenti alla sua applicazione pratica nel contesto dell’educazione alle scienze della salute.

I primi passi

La collaborazione tra l’Università PUCE e l’UCAM è stata fondamentale per la realizzazione di questo evento. Il rapporto è iniziato nel 2022 con la partecipazione di alcuni professori della PUCE alle lezioni di simulazione tenute nel corso di laurea in infermieristica della UCAM. Gli istruttori hanno potuto toccare con mano lo sviluppo delle sessioni di simulazione svolte nell’università murciana, partecipando alle sue dinamiche come membri attivi e attori dei diversi casi. A seguito di questa visita, è emerso il desiderio dell’Università dell’Ecuador di investire nella simulazione. Questo desiderio si è concretizzato quando, l’anno successivo, è iniziata la costruzione del primo centro di simulazione presso la PUCE di Santo Domingo.

Il corso

La preparazione, la costruzione e l’adattamento del nuovo centro di simulazione hanno sottolineato la necessità di formare gli insegnanti e i futuri docenti per utilizzare al meglio le nuove risorse. Per questo motivo è stato ideato e realizzato il corso internazionale di simulazione clinica. Durante i cinque giorni di formazione intensiva, i partecipanti hanno acquisito competenze che vanno dalla comprensione della storia della simulazione clinica alla familiarità con la sua metodologia. Si sono inoltre confrontati con i diversi metodi di apprendimento, tra cui la gestione della realtà virtuale e gli aspetti tecnici legati alla simulazione. Questo approccio completo ha permesso agli insegnanti di esplorare diverse strategie pedagogiche che possono essere applicate per migliorare l’esperienza educativa degli studenti nel settore sanitario.

La metodologia e la figura del facilitatore

Uno dei punti salienti del corso è stata l’attenzione dedicata al ruolo del facilitatore, l’insegnante incaricato di guidare e facilitare l’apprendimento del gruppo durante le sessioni di simulazione clinica. È stata sottolineata l’importanza di sviluppare capacità umane, di comunicazione efficace, di lavoro di squadra e di problem solving per svolgere questo ruolo in modo ottimale.

Inoltre, è stata presentata e applicata la Metodologia di Autoapprendimento in Ambienti Simulati (MAES©), sviluppata all’UCAM dal gruppo di ricerca AECRESI (Aprendizaje en Entornos Clínicos Reales y Simulados). Il MAES© permette di mettere al centro gli studenti, aumentando la motivazione intrinseca e cambiando il paradigma dell’insegnamento tradizionale. Negli ultimi anni è stata la pietra miliare dell’apprendimento con simulazione clinica nel corso di laurea in Infermieristica dell’UCAM. Recentemente è stata applicata anche nella formazione alla simulazione interprofessionale nei corsi di laurea e post-laurea e in contesti clinici internazionali reali. Questa metodologia, basata sull’osservazione costante, l’analisi e il feedback degli studenti, offre una guida preziosa per garantire che le sessioni di simulazione siano efficaci e incentrate sull’apprendimento cooperativo e peer-to-peer.

Risorse materiali, audiovisivi e il tecnico di simulazione.

Gli istruttori del corso non sono stati formati solo sulla metodologia della simulazione clinica, ma sono stati coinvolti anche nel supporto alla PUCE S. Domingo sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici della simulazione clinica sia per esporre le competenze del tecnico di simulazione clinica, il ruolo e le abilità necessarie per trovare un profilo professionale che li aiuti ad avviare la simulazione clinica nell’innovativo centro di simulazione clinica della PUCE S. Domingo. Sono state impartite conoscenze su come realizzare la simulazione clinica con risorse sia a basso che ad alto costo. Sono stati organizzati workshop sull’uso di sistemi audiovisivi (microfoni, altoparlanti e telecamere), software e simulatori. Sono stati condivisi concetti importanti sulla gestione e l’organizzazione delle risorse di materiale di consumo e degli inventari sanitari in un centro di simulazione, nonché sulle tecniche di moulage e di oggetti di scena per rendere i diversi scenari clinici il più realistici possibile.

I partecipanti hanno potuto constatare in prima persona quanto sia importante la simbiosi/relazione tra il facilitatore e il tecnico di simulazione, in quanto agenti essenziali nel processo esperienziale della simulazione clinica.

Meno è meglio: non dimentichiamo le basi!

Alla fine del corso, gli studenti hanno dato un feedback molto positivo con una riflessione comune: “Avevamo paura di gestire risorse materiali così complesse. Abbiamo imparato che la simulazione può essere fatta ovunque e con pochissime risorse. L’importante è tenere sempre a mente l’obiettivo di apprendimento, lavorare in un ambiente sicuro e… meno è meglio”.  

La simulazione deve essere un mezzo per lasciare le conoscenze e testare/addestrare nuove situazioni per proteggere il paziente, rafforzare la sicurezza del paziente, responsabilizzare i professionisti della salute (o i futuri professionisti della salute). Come formatori o facilitatori, non possiamo permetterci di dimenticare il motivo per cui conduciamo le simulazioni. Dobbiamo sempre avere chiaro l’obiettivo di apprendimento al centro della sessione che stiamo pianificando e adattarlo alle risorse che abbiamo a disposizione. Non possiamo permettere che materiali più o meno moderni, nuove tecnologie o intelligenza artificiale ci distraggano dall’obiettivo. Al contrario: dobbiamo conoscerli e usarli bene, per rafforzare le nostre sessioni, perché sono risorse molto valide che catturano l’attenzione di chi le usa… senza dimenticare che meno è meglio!

BIBLIOGRAFIA

García-Méndez JA, Díaz-Agea JL, Leal-Costa C, Jiménez-Rodríguez D, Rojo-Rojo A, Fenzi G, Pujalte-Jesús MJ. Simulación clínica 3.0. El futuro de la simulación: el factor grupal. Rev Latinoam Simulacion Clin. 2022; 4(1):29-34. Disponible en: https://doi.org/10.35366/104953

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