Ho visto cose che voi umani…
Era il 2019 in una Los Angeles distopica immaginata in una galassia lontana lontana da Philip K. Dick nel 1968 e trasformata in un film epico nel 1982 da Ridley Scott. Nonostante tutti gli sforzi immaginifici del visionario Dick il 2019 alla fine non è stato all’altezza delle aspettative.
Immaginare e prevedere il futuro è un esercizio mentale e un campo di ricerca interessante.
La nostra missione in questo spazio sarà quello di immaginare la medicina e la formazione del futuro. Lo faremo con irriverente e irrispettoso rispetto delle regole scientifiche e tenendo lontane tutte le regole della fisica, le analisi evidence medicine Grade-simili e tutte le regole di marketing.
Faremo un viaggio allucinante all’interno e all’esterno del corpo umano in un “trip” ketaminico-tecnologico. La nostra missione sarà quella di esplorare strani nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà per arrivare coraggiosamente là dove nessuno è mai giunto prima! In questo primo racconto però ci sembrava corretto raccontarvi chi siamo noi.
Io sono Federico “Han Solo” Semeraro, il primo e più vecchio visionario della compagnia dell’anello. Oramai più vicino a Gandalf il Grigio che a Han Solo. Nella mia prima vita faccio l’anestesista rianimatore all’Ospedale Maggiore di Bologna. Nella mia seconda vita dal lontano 1994 o giù di li ho sempre prestato servizio nella “truppa” di Italian Resuscitation Council (IRC) e poi nel 2020 sono diventato uno dei due “Senior Jedi” di European Resuscitation Council.
Ho sempre cercato di trovare nell’intersezione tra la medicina e le nuove tecnologie spunti di ricerca innovativa e non convenzionale. Ho sempre pensato che la vita fosse troppo noiosa per accontentarsi della realtà per cui ho sempre esplorato i mondi virtuali.
Nel lontano 2007, per IRC raccontai le “istruzioni per l’uso” della simulazione e le avventure di formatori coinvolti nelle prime esperienze di simulazione ad alta fedeltà, esperimenti di realtà virtuale e isole digitali in Second Life.
Nel 2009 il primo prototipo immersivo per la rianimazione cardiopolmonare in realtà virtuale con i miei amici ingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna.
Dal 2007 in poi non ho più smesso di esplorare approcci non convenzionali. Relive, un serious games, progetto vincitore del Future Health Award di Games for Health Europe, “costruito” da un team “stellare” di sanitari, ingegneri e sviluppatori di giochi. Un picnic mozzafiato, fiaba per bambini, app per “raccontare” ai bambini cosa fare in caso di arresto cardiaco. Altre “diavolerie” strada facendo… motion detection technology, sensori aptici, accelerometri, sensori per misurare parametri vitali e ancora tanta realtà virtuale. Sono un credente del lavoro nell’intersezione e sono un visionario e non ho nessuna intenzione di smettere. Per questo in questa rubrica dovrete sopportare e supportare le nostre visioni.
Immaginare e prevedere il futuro è un esercizio mentale e un campo di ricerca interessante.
La nostra missione in questo spazio sarà quello di immaginare la medicina e la formazione del futuro.
Lo faremo con irriverente e irrispettoso…
Ora è il mio turno.
Mi chiamo Tommaso “Bot” Scquizzato, l’ultimo ad unirsi alla compagnia dell’anello. Il fatto di parlare il linguaggio medico e di programmazione porta Han Solo a ritenere che io sia stato geneticamente modificato per salvare il mondo con DNA medico e RNA da sviluppatore. In realtà, programmo dall’età di 13 anni app e siti web. Oggi, ufficialmente sono uno studente di medicina del presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dico ufficialmente perché spesso in molti se lo dimenticano in quanto sono conosciuto più che altro per lo sviluppo di app, l’attività nei social media, le infografiche che ho disegnato, per la mia passione per l’arresto cardiaco e per aver pubblicato numerosi articoli negli ultimi due anni. Da poco ho iniziato anche io a prestare servizio nelle “truppe” di IRC e ERC sotto la guida di uno dei suoi Jedi. Ogni tanto sento il bisogno di tornare alle origini e quindi mi metto a programmare. Cerco di unire la medicina alla tecnologia nella maggior parte delle cose che faccio. Ad esempio, ho creato un’app che virtualizza il nastro di Broswlow per stimare il peso pediatrico grazie alla realtà aumentata. Più recentemente invece, ho creato “bot” che analizzano e automaticamente retwettano i Tweet se trovano delle specifiche parole. Il soprannome Bot nasce proprio da questa ultima “nerdata”. Amo la medicina ma non riuscirei a fare a meno della tecnologia. Quindi ho deciso di coltivare entrambe sperando un giorno di realizzare qualcosa di utile per i pazienti, in particolare in caso di arresto cardiaco. Nei prossimi numeri vi racconteremo un po’ di idee visionarie che vorremmo condividere insieme a voi. Nel frattempo, abbiamo dei compiti a casa. Il visionario geek non può non avere nella memoria del suo tessuto cibernetico cerebrale questi tre oggetti chiamati libri:
Blade Runner Screenplay (https://bit.ly/34TZ3kL);
Effetto Medici. Innovare all’intersezione tra idee, concetti e culture;
In un batter di ciglia: Il potere segreto del pensiero intuitivo.
Ci piacerebbe inoltre ricevere da tutti i Geek italiani delle idee innovative che possano essere una visione sul futuro e che possano alla fine migliorare il fine ultimo del nostro lavoro… il modo migliore di salvare le vite. Lunga vita e prosperità Se hai una idea geek da raccontare
puoi scriverci a redazione@simzine.it
Sono un credente del lavoro nell’intersezione e sono un visionario e non ho nessuna intenzione di smettere.
Per questo in questa rubrica dovrete sopportare e supportare le nostre visioni.
Federico “Han Solo” Semeraro
Tommaso “Bot” Scquizzato