Una SIMbolica birra!

Emanuele Capogna
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Benvenuti nel nostro Pub, accomodatevi pure, vi porto subito il nostro menù…

Bene, come avrete visto, questo è un locale che ha fatto una scelta un po’ particolare: avrete la possibilità di assaggiare solo una o due tipologie di birra, ogni volta che verrete qui da noi, ma sappiate che queste birre sono state prodotte nei migliori birrifici del mondo e le troverete sempre diverse in base alle scelte del nostro mastro birraio.

Questa rubrica nasce con l’intento di farci due chiacchiere, rilassate e spensierate, su articoli pubblicati e selezionati che riguardano il mondo della simulazione. Non saranno mai più di uno o due articoli perché non vi vogliamo ubriachi!

Oggi abbiamo una rarità, prodotta in tiratura limitatissima che proviene dalla splendida città di Pisa e che spero avrete il piacere di “bere” in compagnia del nostro mastro birraio che l’ha selezionata per voi. Piacere di conoscervi, sono Emanuele Capogna il vostro mastro birraio, tutto avrei pensato tranne che il master di I livello in birra ad Eataly ottenuto nell’ormai lontano 2015 mi portasse fin qui…

In realtà sono “anche” un appassionato di simulazione medica, un mondo luppolato che mi affascina e di cui mi nutro ormai da più di 10 anni. Nel 2010 entro a far parte dello staff di European
e-learning School in Obstetric Anesthesia
EESOA di Roma, Centro di Simulazione Materno-Neonatale e Centro di Formazione per Formatori in Simulazione come una semplice “Lager” poco fermentata in qualità di tecnico di Simulazione, poi sono passato ad avere un tasso alcolemico più alto come responsabile della sala Simulazione fino ad arrivare, ad oggi, a coordinare e gestire il Centro di Simulazione della Scuola e ad essere una vera e propria “Strong Ale”. Negli ultimi anni sono diventato Debriefer di Simulazione grazie anche al Master di comunicazione e problem solving
strategico conseguito presso il CTS di Arezzo diretto dal sommo stratega Prof. G. Nardone (se ve lo state chiedendo, no, il CTS non è un birrificio stavolta). Per gestire meglio il mio lavoro ho conseguito una specializzazione di Direttore di Centro di Simulazione presso l’Eusim, recandomi in
terra Svizzera che in quanto a birre ne sa qualcosa…

Inoltre, facendo parte del Centro di Ricerca di EESOA, negli ultimi anni ho pubblicato molti articoli beverini. Nella mia vita parallela, sono uno studente di Medicina che a breve completerà il processo di fermentazione uscendo dalla botte e che non vede l’ora di mettere al servizio degli altri il background acquisito in questi anni.


Penso che sia il caso di passare al motivo per cui siete qui, la nostra birra di oggi: “Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo” [Aristotele].
Il training in chirurgia laparoscopica è un elemento importante del curriculum per i chirurghi generali. Questo tipo di procedura richiede un insieme di abilità che sono abitualmente acquisite con una lunga e impegnativa curva di apprendimento in sala operatoria.
In questo articolo, Mannella e i colleghi dell’Università di Pisa dimostrano il ruolo della simulazione per valutare e migliorare le competenze tecniche dei medici in formazione specialistica in Ginecologia e Ostetricia.

Utilizzati ampiamente per la valutazione delle abilità chirurgiche, grazie alla dimostrata validità di costrutto e all’affidabilità inter-esaminatore sia in ambiente simulato che direttamente in sala operatoria, gli autori riprendono il metodo degli Objective Structured Assessment of Technical Skills (OSATS) per valutare 5 differenti abilità chirurgiche, confrontando così il ruolo della simulazione sul processo di apprendimento di operatori non esperti e sul miglioramento delle competenze tecniche a seconda della precedente esperienza chirurgica. I benefici dell’uso della simulazione sono risultati particolarmente evidenti negli specializzandi junior (primo anno): dopo le sessioni di simulazione, infatti, i giovani medici in formazione dimostravano competenze sovrapponibili a quelle dei quasi specialisti (specializzandi dell’ultimo anno) prima della simulazione.
Sebbene il vero scopo dello studio fosse quello di utilizzare la simulazione come strumento di valutazione in sicurezza, è interessante notare, come evidenziato dagli autori, che il giudizio espresso da osservatori esterni corrisponde alle percezioni degli osservati, ossia dell’oggetto stesso della valutazione, gli specializzandi. Questo, infatti, apre alla possibilità che gli stessi medici in formazione possano autovalutare la loro capacità di eseguire le procedure di base e di comprendere eventuali limiti e necessità di miglioramento.

Mannella, P., Malacarne, E., Giannini, A. et al. Simulation as tool for evaluating and improving technical skills in laparoscopic gynecological surgery. BMC Surg 19, 146 (2019). https://doi.org/10.1186/s12893-019-0610-9

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