L’arte della simulazione: Come Pierre Rostini ha trasformato la simulazione medica a Marsiglia

Redazione SIMZINE
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La simulazione sanitaria si è evoluta notevolmente nel corso degli anni, trasformando il modo in cui i professionisti del settore medico vengono formati e addestrati. Nel quarto episodio di SIM Moove, il podcast in lingua francese di SIMZINE, il conduttore Fouad Mahrar chiacchiera con una figura chiave nel mondo della simulazione sanitaria, Pierre Rostini, per discutere della sua carriera, delle sfide e della visione del futuro della simulazione. Rostini, che si occupa di simulazione a Marsiglia da più di vent’anni, condivide intuizioni sia pratiche che filosofiche, offrendo agli ascoltatori uno sguardo dettagliato sul passato, sul presente e sul futuro della simulazione sanitaria in Francia.

Un’esclusiva SIMZINE basata sull’intervista del podcast SIM Moove a Pierre Rostini

In questo episodio di SIM Moove, Fouad Marhar ha fatto una chiacchierata con Pierre Rostini, un veterano del settore la cui carriera abbraccia decenni di pratica medica e innovazione didattica. Mentre il dottor Rostini si avvicina al suo 70° compleanno, ha condiviso gli spunti del suo straordinario percorso e il suo ultimo progetto: un centro di simulazione all’avanguardia a Marsiglia che promette di contribuire all’educazione sanitaria in Francia.

Introduzione al mondo della simulazione

Il percorso del dottor Rostini per diventare un pioniere della simulazione è stato tutt’altro che tradizionale. Dopo aver studiato matematica e fisica, ha lavorato come assistente infermieristico per diversi anni prima di intraprendere gli studi di medicina. Sebbene inizialmente fosse indirizzato verso l’anestesiologia, una riforma degli studi di medicina ha reindirizzato il suo percorso verso la terapia intensiva e la medicina d’emergenza. Il suo lavoro nel campo delle emergenze gli ha fornito una prospettiva unica sull’importanza di prendere decisioni rapide ed efficaci in situazioni di stress, una base ideale per abbracciare la formazione basata sulla simulazione.

“Ci siamo subito resi conto che l’apprendimento attraverso la pratica, l’apprendimento dagli errori, si allineava perfettamente con la simulazione ad alta fedeltà”, spiega Rostini. Nel 2009 ha acquistato il primo simulatore Laerdal, segnando l’inizio di una trasformazione nella formazione sanitaria presso il CESU (Centre d’Enseignement des Soins d’Urgence) di Marsiglia. I direttori dell’ospedale, riconoscendo l’impatto potenziale, sostennero la sua visione, portando alla creazione di una sala di simulazione dedicata e infine di un vero e proprio centro di simulazione all’interno del CESU.

Racconta i primi tempi con umorismo: “Abbiamo iniziato con uno dei primi manichini ad alta fedeltà e abbiamo dovuto imparare a usarlo. Per i primi mesi è stato come uno spettacolo comico: ridevamo di noi stessi perché non sapevamo sempre cosa stavamo facendo. Ma abbiamo imparato”. Nonostante la curva di apprendimento iniziale, il dottor Rostini e il suo team sono andati avanti, integrando completamente la simulazione nei programmi di formazione del CESU, che alla fine si è evoluto in un centro di simulazione sanitaria ad alta fedeltà.

Oltre la formazione per le emergenze

Se inizialmente la simulazione in Francia si concentrava sulle procedure di emergenza e sulla gestione dello stress, la visione del dottor Rostini si è evoluta al di là di questi vincoli. “Oggi non abbiamo più questa mentalità”, ha sottolineato, evidenziando come la simulazione sia stata integrata in tutti gli aspetti degli studi medici e paramedici, concentrandosi sullo sviluppo di competenze complete piuttosto che solo su situazioni acute.

Questo approccio è in netto contrasto con il modello anglosassone, che il dottor Rostini descrive come più strutturato verticalmente a causa dell’iper-specializzazione. Il sistema francese, spiega, enfatizza la formazione interdisciplinare, riflettendo la realtà dell’assistenza sanitaria moderna in cui i professionisti devono padroneggiare più competenze contemporaneamente. In un’unità di terapia intensiva, ad esempio, gli infermieri devono essere esperti di ventilazione, dialisi ed ECLS (ExtraCorporeal Life Support).


Il Dr. Rostini racconta come la sua esposizione ai modelli canadesi e svizzeri di formazione alla simulazione abbia influenzato pesantemente lo sviluppo del centro di simulazione di Marsiglia. “Sono sempre stato impressionato dai canadesi e dagli svizzeri: sono stati dei veri e propri pionieri della simulazione. Ho imparato molto dai loro metodi, soprattutto per quanto riguarda l’integrazione della simulazione nella formazione di routine”.

L’arte del debriefing

Al centro della metodologia del dottor Rostini c’è un approccio unico al debriefing, sviluppato attraverso anni di esperienza e continui perfezionamenti. Il suo team si attiene a quella che chiama “la regola dell’otto” – limitando i gruppi a otto o nove studenti per sessione – e dedica circa 90 minuti di debriefing per ogni 15 minuti di simulazione. Questo approccio completo segue il quadro SBAR (Situazione, Contesto, Valutazione, Raccomandazione), creando un ambiente strutturato per la riflessione e l’apprendimento.


“La benevolenza è fondamentale”, ha insistito Rostini, descrivendo un approccio a tre livelli alla gentilezza: nella formazione teorica, nella progettazione dello scenario e nel debriefing. Questa filosofia si è dimostrata vincente, con oltre 1.500 infermieri formati attraverso i programmi di adattamento di cinque giorni negli ultimi dieci anni. Il programma si è rivelato particolarmente prezioso per i professionisti che cercano di approfondire le loro conoscenze dopo il primo anno di pratica, aiutandoli a colmare il divario tra le conoscenze teoriche e l’esperienza pratica.

“La parte più difficile della simulazione non è l’aspetto tecnico: è imparare a fare il debriefing in modo corretto”, spiega. “Il debriefing consiste nel guidare i partecipanti a riflettere sulle loro azioni senza giudicarli. Non si tratta di sottolineare gli errori, ma di capire perché hanno preso certe decisioni e come possono migliorare in futuro”. Imparare a evitare il giudizio mentre si facilita il debriefing è stata una sfida che il dottor Rostini ha impiegato diversi anni per padroneggiare. Utilizza la metafora dell’illusione ottica di una ballerina che gira per illustrare l’importanza della prospettiva nell’osservazione: “Quando vedi qualcuno, non sai da che parte sta guardando. Se non vedi la stessa cosa, se non senti la stessa cosa, non puoi avere lo stesso atteggiamento”.

A New Chapter: The Marseille Simulation Center

Forse il progetto più ambizioso del dottor Rostini è il nuovo centro di simulazione che si sta sviluppando grazie a un gruppo di interesse scientifico (GIS) che coinvolge l’Università di Aix-Marseille e l’AP-HM (Assistance Publique – Hôpitaux de Marseille). Il progetto è nato da una fonte inaspettata: il presidente dell’università, Ivan Berlin, autore di una relazione sul trasferimento delle competenze. Dopo un’esperienza preoccupante su una compagnia aerea sconosciuta, il signor Berlin ha riconosciuto l’importanza vitale della simulazione nella formazione professionale.


Il centro, che ha richiesto tre anni di progettazione e un anno di costruzione, rappresenta un approccio innovativo alla progettazione di strutture di simulazione. Presenta una disposizione unica su tre piani:

  • uno spazio procedurale di 750 metri quadrati che può ospitare fino a 250 studenti
  • Un piano di confronto clinico con sale specializzate per le varie discipline mediche
  • Un piano terra dedicato alla simulazione ad alta fedeltà, con cinque sale di simulazione abbinate a dieci sale di debriefing.

Questo design distintivo, ispirato alle pratiche canadesi ma adattato alle esigenze locali, consente un utilizzo ottimale delle risorse e può ospitare in modo efficiente grandi gruppi di studenti. “Quando si inizia con due gruppi che si alternano tra simulazione e debriefing, diventa finanziariamente sostenibile”, ha spiegato il dottor Rostini, dimostrando come le considerazioni pratiche abbiano plasmato l’architettura del centro.

Il design modulare della struttura consente una notevole flessibilità: gli spazi più ampi possono essere suddivisi a seconda delle necessità e le sale per gli esami clinici possono essere convertite in centri di triage d’emergenza. Il sofisticato sistema audiovisivo, anche se inizialmente è stato difficile da finanziare, permette di seguire i progressi degli studenti dal secondo anno fino agli studi avanzati.

Un’eredità in divenire

Mentre il dottor Rostini si prepara ad andare in pensione, la sua eredità comprende il lavoro pionieristico nella valutazione basata sulla simulazione. Sotto la sua guida, il centro ha integrato con successo la simulazione nelle valutazioni formali, tra cui la formazione in ecografia e le qualifiche infermieristiche. Questo approccio consente una valutazione completa non solo delle competenze tecniche, ma anche del ragionamento clinico, della comunicazione e del comportamento professionale.


Il centro ha persino convalidato gli esami pratici attraverso la simulazione durante la pandemia COVID-19, con gli studenti che hanno condotto un auto-debriefing per dimostrare il loro ragionamento clinico e le loro abilità pratiche. Questo approccio alla valutazione rappresenta un significativo passo avanti nella formazione medica, integrando conoscenze teoriche, abilità pratiche e comportamento professionale in un unico quadro di valutazione.

“Gli aspetti più impegnativi sono imparare a fare debriefing in modo efficace e scrivere scenari con obiettivi precisi”, ha consigliato il dottor Rostini a chi vuole seguire le sue orme. “Devi evitare di sovraccaricare gli scenari di complicazioni e, soprattutto, devi costruire un team che si evolva insieme e trovi gioia nel lavoro”.

Mentre la simulazione sanitaria continua a evolversi, i contributi del dottor Rostini – dall’enfasi sull’educazione benevola al design innovativo della struttura – influenzeranno senza dubbio il campo per gli anni a venire. Il suo percorso da medico d’urgenza a pioniere della simulazione dimostra come la visione, la perseveranza e l’adattabilità possano trasformare in meglio la formazione medica.

Il nuovo centro di simulazione di Marsiglia è una testimonianza di questa trasformazione, pronto a formare la prossima generazione di professionisti della sanità in un ambiente che privilegia l’apprendimento attraverso l’esperienza, la riflessione e la collaborazione. Come dice il dottor Rostini: “È così ricco di discussioni e scoperte che c’è un mondo intero da scoprire e creare”.

Conversazione completa disponibile in francese su SIM Moove

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