Nato dalle esigenze formative del SET 118 Modena Soccorso e Vigili del Fuoco, il NEXUS PROJECT mixa modalità di simulazione diverse e pone l’attenzione sulle non-technical skills degli operatori del territorio
Negli ultimi 30 anni si è sempre più prestato attenzione a come il fattore umano rappresenti una variabile capace di modificare gli esiti dell’assistenza sanitaria erogata ai pazienti. Nonostante ciò, sono ancora limitate le realtà che includono e investono in una formazione adeguata che vada a potenziare le capacità relazionali e sociali, più in generale note come non-technical skills.
Il NEXUS PROJECT nasce nel Maggio 2021 in Azienda USL Modena anche in risposta ad eventi e cambiamenti causati dalla Pandemia da SARS-CoV-2, fattore determinante che ha influenzato lo status quo del Sistema Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare i professionisti sanitari a lavorare su sé stessi, non esclusivamente come operatori dipendenti, ma anche come persone in quanto tali. Comunicazione, Leadership, Decision-making e prevenzione dei bias cognitivi sono stati gli hot topics approfonditi da 15 professionisti, appartenenti al SET 118 Modena Soccorso e VVF del Comando provinciale di Modena, durante il Corso sperimentale di Fase 1 NEXUS.
Durante le due giornate di training intensivo, i partecipanti, non essendo chiamati a eseguire tutte quelle procedure tecniche che quotidianamente vengono messe in pratica, si sono potuti esercitare ponendo il focus sulle competenze non tecniche, sul lavoro in team, la comunicazione interdisciplinare, il processo decisionale e le strategie di debiasing. La base teorica delle lezioni plenarie era composta dalle evidenze scientifiche più aggiornate e disponibili sui principali portali di ricerca e sono state presentate mediante diverse metodologie didattiche come brainstorming, learning conversation, quiz dinamici, Problem-Based Learning, simulazioni a bassa fedeltà ispirate all’Emergo Train Sistem (ETS) e simulazioni ad alta fedeltà.
Il NEXUS PROJECT vanta di essere uno dei primi progetti di ricerca in Italia a portare la simulazione ad alta fedeltà direttamente sul territorio, grazie alla ristrutturazione di un’ambulanza dismessa equipaggiata da un sistema informatico di simulazione all’avanguardia. Avvalendosi di quattro terminali Ipad rispettivamente con la funzione di: monitor-defibrillatore Lifepack 15, controllore, cartella clinica informatizzata e modulo di registrazione audio-video, gli Istruttori erano in grado di costruire scenari fedeli alla realtà clinica e simulare le alterazioni fisiopatologiche dei parametri vitali in tempo reale. Con l’aiuto dell’infrastruttura tecnologica ideata e progettata interamente dal Team di ricerca, e al moto del mezzo equiparabile a un mezzo standard operativo, è stato possibile offrire un realismo adeguato in contrapposizione al classico “fai finta che”.
Infatti, in alcune simulazioni è anche stata utilizzata tutta la strumentazione necessaria in dotazione ai Vigili del Fuoco per effettuare l’estricazione del paziente in sicurezza. In alcuni scenari, è stato utilizzato il paziente standardizzato, un attore preparato e addestrato a simulare tutti i sintomi psicofisici delle patologie presentate durante le due giornate. Durante il successivo debriefing, il punto di vista del paziente ha avuto un peso importante, fornendo informazioni importanti riguardanti la sicurezza e l’ansia percepita durante lo scenario, aspetti che diversamente, nelle situazioni reali, non riescono ad essere compresi a fondo.
In conclusione, al termine del corso è stato somministrato un questionario di gradimento in forma anonima, in cui tra gli altri quesiti è stato anche chiesto di dare un giudizio generale in una scala da 0 a 10. Seppur limitata, l’analisi dei dati ha evidenziato un indice di gradimento medio di 8,93 (DS = 1,39) con un tasso di risposta pari al 100% (n=15)
L’evento rappresenta l’inizio di un percorso di innovazione del paradigma formativo a livello aziendale, mettendo in luce la necessità di utilizzare la simulazione ad alta fedeltà e di porre attenzione alle non-technical skills come strumenti per incrementare la qualità delle cure erogate, la sicurezza nei confronti dei pazienti e migliorare l’utilizzo della risorsa che nell’emergenza è la più preziosa di tutte: il tempo!
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Ulteriori autori
Gianluca Pedrazzi, Christian Spanò, Matteo Martignoni, Francesco Casini, Alberto Pellacani, Marcello Baraldi.