Un neologismo nella simulazione: skilloteca

Pier Luigi Ingrassia
Cite Un neologismo nella simulazione: <em>skilloteca</em> icon
Share Un neologismo nella simulazione: <em>skilloteca</em> icon
$title

Siamo stati tutti studenti e abbiamo tutti frequentato quel luogo, quasi mistico, misterioso e allo stesso tempo affascinate, in cui libri e riviste vengono raccolte per uso di studio: la biblioteca. Dal greco βιβλίον «libro» e ϑήκη «deposito», il termine biblioteca identifica quello spazio fisico, anzi quel servizio fondamentale, che si rivolge all’intera comunità studentesca e dei professionisti per fornire libri, riviste, giornali, mezzi audiovisivi affinché ognuno sia in grado di informarsi e documentarsi. Il libro è (forse era) il cuore del servizio. Spesso incardinata all’interno degli atenei, la biblioteca fornisce a docenti e discenti il necessario supporto agli studi universitari con lo scopo anche di democratizzare la formazione rendendo accessibili volumi costosi e riviste in abbonamento. La biblioteca è quindi un servizio essenziale di qualsiasi ateneo.

Oggi la simulazione rappresenta un’altra preziosissima risorsa che l’educazione medica sta utilizzando in maniera crescente, soprattutto negli ultimi anni. La simulazione ha come obiettivo la fedele riproduzione di parti anatomiche, di aspetti funzionali fisiologici o patologici, di situazioni cliniche della vita reale nelle quali vengono svolte azioni cliniche e decisionali. È cresciuta la consapevolezza che la competenza dei professionisti della salute, siano essi attuali o in formazione, non può essere di per sé garantita dalle sole comprovate conoscenze, teoriche ma anche da abilità procedurali (il “saper fare”), e sociali e relazionali (il “saper essere”). Sempre più atenei, istituti di formazione e ospedali hanno investito ingenti risorse economiche per dotarsi di modernissimi task trainer per lo sviluppo o il mantenimento delle abilità procedurali con l’obiettivo di migliorare la qualità della formazione e allo stesso tempo non esporre i pazienti nei luoghi di cura e apprendimento ad alcun tipo di rischio. Tuttavia, questi potenti strumenti di formazione sono oggi troppo spesso disponibili soltanto in occasione di corsi o di laboratori didattici, e rimangono inutilizzati per il resto del tempo. Vedo in questo contesto una similitudine con l’ottocentesco concetto di biblioteca secondo cui questa aveva il compito prevalente di custodire documenti più che di renderli disponibili al maggior numero possibile di persone. Credo sia giunto il momento di andare oltre e realizzare degli spazi di addestramento accessibili al bisogno, per potere praticare le procedure al fine di raggiungere e mantenere degli standard di qualità. Ecco, quindi, il nuovo concetto di «skilloteca». Con un neologismo che coniuga termine inglese «skill», ossia la manovra finalizzata a permettere l’esecuzione corretta di un atto sanitario secondo linee guida internazionali e ancora il termine greco ϑήκη «deposito», voglio indicare quel luogo di raccolta dei task trainer dove ognuno possa intraprendere itinerari di auto-educazione e di educazione permanente. Per raggiungere un livello adeguato di performance è necessario garantire che i nostri allievi possano eseguire e ripetere con costanza una data attività e allo stesso tempo ricevere un adeguato feedback. Fortunatamente sempre più simulatori sono dotati di sistemi elettronici di rilevazione della performance e di feedback intuitivi. Tuttavia, questi luoghi di formazione dovranno garantire la presenza di un esperto. Come il bibliotecario mette a disposizione la propria preparazione per aiutare gli utenti nelle ricerche bibliografiche e coordina anche la fruizione dei documenti conservati, così sarà necessario che la «skilloteca» sia provvista di una figura professionale con adeguata esperienza clinica e in didattica della simulazione che possa valorizzare la ripetizione dell’atto procedurale attraverso la restituzione e la riflessione critica.

L’augurio è che la «skilloteca» non rimanga un semplice tentativo dialettico di coniare un nuovo termine da un moderno foresteismo e una antica parola greca, ma diventi una realtà diffusa in qualsiasi ateneo come servizio essenziale a favore di studenti e professionisti con la stessa dignità della biblioteca.

Pier Luigi Ingrassia
Author

Pier Luigi Ingrassia

Centro di Simulazione (CeSi), Centro Professionale Sociosanitario Lugano View all Posts

Lascia un commento

Iscriviti alla newsletter

Tutte le notizie SIM, direttamente sulla tua email.
Ricevi mensilmente le migliori ricerche, innovazioni e storie sulla simulazione sanitaria

Join our newsletter

I più letti

Scopri gli articoli più popolari di SIMZINE