“SAFETY project”: un SIM Centre italiano al comando con obiettivo la sicurezza

Roberta Caporusso
Cite “SAFETY project”: un SIM Centre italiano al comando con obiettivo la sicurezza icon
Share “SAFETY project”: un SIM Centre italiano al comando con obiettivo la sicurezza icon
$title

Come permettere che i neo-laureati in medicina e nelle professioni sanitarie possano avere un approccio più sicuro verso i pazienti? È possibile fornire a questi professionisti una preparazione pratica, oltre che teorica, che consenta loro di fronteggiare l’emergenza in maniera più efficace per sé e per i pazienti, già agli albori della loro professione?

Queste sono solo alcune delle domande che hanno portato all’ideazione del progetto SAFETY (Simulation Approach for Emergency Training in emergencY) [https://safetymedsim.eu/], nato dalla collaborazione tra i gruppi di ricerca di Anestesia e Rianimazione della prof.ssa Gilda Cinnella, e quello di Economia Sanitaria del prof. Francesco Contò dell’Università degli Studi di Foggia.

Selezionato su 216 progetti presentati e finanziato dal Programma Europeo Erasmus+ Knowledge Alliance 2: Cooperation for innovation and the exchange of good practices, il progetto vede coinvolti 10 differenti partner provenienti da 7 paesi europei (Italia, Austria, Germania, Norvegia, Portogallo, Spagna e Romania). L’obiettivo è quello di rinnovare l’offerta formativa nel campo dell’emergenza medica attraverso l’introduzione della simulazione avanzata nei syllabus universitari. A coordinare il progetto è il Centro di Simulazione Medica Avanzata “SKILL LAB” del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia, e in particolare, oltre la prof.ssa Cinnella,  il dott. Francesco Barberio, la dott.ssa Roberta Caporusso e il dott. Giacomo Errico, medici e già istruttori di simulazione, e il dott. Gianluigi De Pascale, il dott. Fedele Colantuono e il dott. Antonio Scrocco, afferenti al dipartimento di Economia.

Ma come è articolato il progetto SAFETY?

Il consorzio, composto da 5 università europee, tra cui la University of Stavanger con Peter Dieckmann, 3 aziende leader nel settore della simulazione e 2 società esperte nel settore della comunicazione, nel suo primo anno di lavoro, a partire da Settembre 2020, sta vagliando le migliori opzioni per implementare l’offerta formativa nell’ambito dell’emergenza medica. Attualmente è in corso l’analisi della letteratura e degli attuali programmi didattici delle università europee e, attraverso indagini effettuate utilizzando questionari on-line, la valutazione dei bisogni formativi degli studenti universitari, le aspettative dei docenti nei riguardi della formazione degli stessi studenti e le esigenze delle aziende operanti nel settore della simulazione. Tutto ciò con l’obiettivo di arricchire, in totale sicurezza, la formazione del personale medico-sanitario durante il percorso formativo universitario.

La seconda fase del progetto prevede l’ideazione di corsi da svolgere in simulazione, al fine di integrare la formazione degli studenti universitari con la possibilità di vivere scenari clinici d’emergenza. Lo scopo è quello di sfruttare la sicurezza psicologica e clinica che solo l’esperienza simulativa può ricreare, in modo da fornire agli studenti la possibilità di formarsi in totale sicurezza sugli scenari clinici emergenziali che potrebbero incontrare nel loro futuro lavorativo e, questione non secondaria, dare loro l’opportunità di iniziare a comprendere come il lavoro e la comunicazione efficace interdisciplinare porti a risolvere in maniera più organizzata queste potenziali situazioni di crisi.

Una volta definito il programma formativo completo, che porti pertanto ad integrare gli studi teorici e realtà simulativa, lo scopo del progetto SAFETY è quello di inserire questa metodologia didattica all’interno del syllabus universitario. I vantaggi che ne deriverebbero, come già evidenziabile con i dati di letteratura, sono di fondamentale importanza: 

  • permettere una più rapida integrazione del neolaureato in ambito medico-sanitario nel mondo del lavoro, avendo acquisito e messo in pratica competenze specifiche già durante il proprio percorso universitario;
  • diminuire sensibilmente quella che è attualmente la seconda causa mondiale di morte dei pazienti ospedalizzati, ovvero l’errore medico legato alla malpractice e alla comunicazione non efficace tra le figure sanitarie;
  • diminuire i costi di formazione delle figure professionali già in possesso di un titolo di laurea.

Obiettivo collaterale del progetto SAFETY è, inoltre, quello di creare un network di università, aziende e professionisti del settore che vada ad accrescere la rete di collaborazione all’interno dei paesi europei. Dall’inizio del progetto sono già 14 i partner associati, tra i quali il SESAM Società Europea di Simulazione, che hanno creduto nelle grandi potenzialità del progetto e hanno voluto prenderne parte.

In questi primi 9 mesi abbiamo avuto la possibilità di stringere nuovi rapporti e consolidare quelli già esistenti, favorendo lo scambio di conoscenze e di opinioni nell’ambito della simulazione in sanità come metodo di apprendimento. La speranza è quella di poter ampliare ulteriormente questo giovane ed entusiasta network con coloro che sono interessati a farne parte. 

Per ulteriori informazioni e rimanere aggiornati sull’evoluzione del progetto, vi invitiamo a visitare il nostro sito web safetymedsim.eu.

Lascia un commento

Iscriviti alla newsletter

Tutte le notizie SIM, direttamente sulla tua email.
Ricevi mensilmente le migliori ricerche, innovazioni e storie sulla simulazione sanitaria

Join our newsletter

I più letti

Scopri gli articoli più popolari di SIMZINE